Elio De Capitani, ritratto d’artista

Diego Vincenti, «Hystrio», aprile-giugno 2017.

Dieci anni d’artista. Dieci anni di un Elio De Capitani d’America. È questo il frammento di carriera (e di vita) su cui si sofferma lo sguardo di Laura Mariani, non nuova nel raccontare di grandi attori e delle loro quotidiane sfide. In un approccio che da tempo unisce meticolosità accademica e piacevolezza di lettura. Meno male.

E infatti scivolano veloci questi dieci anni che si aprono con il Berlusconi de Il Caimano. Scelta arbitraria. Ma condivisibile. Rappresentando Nanni Moretti un evidente punto di svolta nel percorso artistico di De Capitani. Era il 2006. Se si pensa che nel 2010 apre la nuova sede dell’Elfo Puccini e in mezzo ci stanno i due capitoli di Angels in America di Tony Kushner, si può immaginare che siano state annate piuttosto complesse... Dalla sua interpretazione dell’orrido Roy Cohn, l’avvocato anticomunista morto di AIDS, si apre il percorso americano in senso stretto. Che prosegue con l’altrettanto insopportabile Richard Nixon, messo in difficoltà dal conduttore televisivo David Frost (grande ‘duello’ attoriale con Ferdinando Bruni), per concludersi con Willy Loman, intensissimo commesso viaggiatore. Tre ruoli più uno. Tre occasioni per parlare di sé stesso, del proprio lavoro, del mestiere del teatro. Tre figure emblematiche dalle quali estrarre un’idea d’America. E pazienza per le altre ramificazioni di questo decennio. Riflessione d’ampio respiro. Ma che forse rimane come marginale di fronte alla curiosità di un De Capitani in bilico fra arte e vita.

Si rincorrono successi, dubbi, problemi, soluzioni, aneddoti. E così appare quasi fuorviante il titolo, per quello che rimane prima di tutto un corposo ritratto d’artista. D’attore. In cui ci s’incunea consapevoli di sacrificare nella scelta quella coralità che da tempo è aspetto peculiare (e preponderante) del Teatro dell’Elfo. Non a caso la Mariani sceglie in premessa di specificare dove si possono reperire informazioni sul percorso storico della compagnia. Un attimo prima di lanciarsi nel racconto individuale di una delle figure più carismatiche della scena contemporanea. A chiudere il volume, un’ampia intervista, immagini, biblio e sitografia.