Jon Fosse, il Nobel alla Letteratura e la piccola casa editrice di Imola: «Sommersi di richieste, tremila libri in poche ore» (Corriere di Bologna)

Simona Cantelmi, «Corriere di Bologna», 7 ottobre 2023

Mattia Visani, fondatore della Cue Press: «Siamo stati tra i primi a pubblicarlo in Italia. Conoscevo la sua produzione e sono andato a cercarlo, dialogando poi col suo agente norvegese. Ora vogliamo portarlo in Italia»

La notizia del Nobel per la Letteratura allo scrittore norvegese Jon Fosse ha sconvolto la routine di una piccola ma prestigiosa casa editrice di Imola.
La Cue Press, che pubblica testi di teatro e cinema, è la casa editrice italiana che ha pubblicato alcuni testi teatrali di Fosse e in queste ultime ore è stata travolta da migliaia di richieste come spiega il fondatore della casa editrice, Mattia Visani.

Immagino che queste siano ore calde.

«Sì, abbiamo ricevuto più di tremila richieste dei suoi testi in poche ore, ne siamo molto felici.
Di Jon Fosse abbiamo pubblicato una raccolta di tre testi teatrali (E non ci separeremo mai, Qualcuno verrà e Il nome), un testo singolo (Caldo) e il testo teorico Saggi gnostici.
E non è l’unico Nobel del nostro catalogo: abbiamo anche Samuel Beckett».

Cosa avete in programma con Jon Fosse?

«Vogliamo portarlo a Bologna e a Imola, cominceremo a breve a dialogare con i suoi agenti.
Poi speriamo che tutto ciò sia da traino alle vendite delle altre pubblicazioni».

Qual è stato l’iter di pubblicazione dei suoi testi?

«Jon Fosse è prima di tutto un drammaturgo, uno scrittore per la scena e nel mondo del teatro è già conosciuto da vent’anni.
Ma nell’ambito della drammaturgia italiana e straniera ha una vita molto particolare, nel senso che non è che andasse a ruba, ma noi ci abbiamo sempre creduto perché è un grande autore.
Lo abbiamo pubblicato prima di Elisabetta Sgarbi (direttrice de La nave di Teseo, l'altra casa editrice italiana di Fosse, ndr), per esempio, è un dato di fatto.
Conoscevo la sua produzione e sono andato a cercarlo, dialogando poi col suo agente norvegese».

Ci racconti della sua casa editrice.

«Cue Press è nata dieci anni fa, da una costola di Ubu Libri.
Quando uscì il mio libro Franco Quadri di Ubu Libri morì e decidemmo di aprire una casa editrice digitale. Vedete, in quel periodo le case editrici digitali erano di moda e una grande promessa.
Ma negli anni molte sono nate e poi morte, mentre noi siamo ancora qua.
Poi oggi ovviamente abbiamo in primis la produzione del cartaceo.
In un anno facciamo circa ottanta uscite, ma ci stiamo proiettando verso le cento».

Progetti futuri?

«In tema di Nobel, stiamo completando un grande lavoro di pubblicazione dei testi Samuel Beckett, come ad esempio un volume che raccoglie gli appunti di regia, i testi riveduti sulla base della sua esperienza registica.
A fine mese usciranno i suoi Testi brevi.
E stiamo trattando anche la prima mondiale del quaderno di regia di Happy Days.
Per la prima volta in Italia potremo inaugurare un vero e proprio settore di studi beckettiani.
Poi a breve uscirà il grande Scene madri di Bernardo Bertolucci e Enzo Ungari.
Insomma, tanti progetti sia teatrali sia cinematografici».