Antonio Tarantino
Dittico tedesco
Materiali per una tragedia tedesca
Conversazioni
Dittico tedesco si rifà a fatti accaduti in Germania negli anni Settanta.
A quell’epoca, che ci appare lontanissima, il potere istituzionale, forte di tutti i sui strumenti, venne sfidato da un gruppo di giovani utopisti predestinati naturalmente alla sconfitta e alla morte.
Lotta tra potere legittimo e una sorta di contropotere che trovava le proprie motivazioni nell’ideologia rivoluzionaria anticapitalistica.
Quei lontani fatti, come vengono esposti in Materiali per una tragedia tedesca e in Conversazioni, sono dall’autore intenzionalmente deformati affinché risulti perspicuo un concetto: la Storia non è riconducibile a una qualsiasi ‘verità oggettiva’.
Essa non è che una favola.
A cura di Sandra De Falco.
Antonio Tarantino
Nato a Bolzano nel 1938, si trasferisce in giovane età a Torino.
Fino agli anni Novanta lavora come artista figurativo e approda nel mondo teatrale solo dopo i cinquant’anni, quando nel 1993 vince il premio Riccione per il Teatro con Stabat Mater e La passione secondo Giovanni.
Tra le altre pubblicazioni per il teatro uscite per Cue Press si ricorda: Giuseppe Verdi a Napoli (Cue Press, 2017), Materiali per una tragedia tedesca (prima ed. Ubulibri, 2000, riedito da Cue Press, 2016), Gramsci a Turi (Ubulibri, 2009, riedito da Cue Press, 2021), il postumo Barabba (2021), Dittico Arabo (2021) e Dittico Italiano (2022).