In flagrante delicto

Gesualdo da Venosa, Principe dei Musici

In flagrante delicto non è soltanto un appassionante testo teatrale, ma anche un lavoro di ricostruzione e riproposizione poetica, fra storia, mito e leggenda sulle tracce di Gesualdo da Venosa.

Il tentativo di sottrarre all’oblio un personaggio pieno di contraddizioni e turbamenti, in un contesto storico, quello tra fine Cinquecento e inizio Seicento, cupo e violento, eppure ricco di scoperte rivoluzionarie.

E, come in un quadro di Caravaggio, tra luce e ombra, provare a ricostruirne il mosaico: la vita, l’epoca, i sentimenti, la religione, la colpa, il dovere, la forma e la musica.

Come in un madrigale, tessere la trama delle mille voci della mente di Gesualdo, la polifonia dissonante della sua coscienza e delle sue passioni, esplorando il confine tra narrazione e teatro drammatico proprio come, all’inizio del Seicento, la composizione musicale oscillava tra polifonia e monodia, tra la pittura musicale dei testi e la nascita del melodramma.

Francesco Niccolini

Attraverso il proprio mestiere di drammaturgo vigila sul malessere dell’umanità.

Tra gli artisti con i quali ha un rapporto forte e stabile ci sono Marco Paolini, Luigi D’Elia, Roberto Aldorasi, Alessio Boni e Marcello Prayer, Arca Azzurra Teatro, Emanuele Gamba, Vetrano e Randisi.

Ha da poco pubblicato per Mondadori il suo primo romanzo Il lupo e la farfalla.

Roberto Aldorasi

(1981) regista, ha studiato giurisprudenza e contrabbasso ma spettacoli bellissimi gli hanno fatto cambiare idea e mestiere.

Tra gli incontri che hanno segnato la sua vita in teatro quelli con Eugenio Barba e gli attori dell’Odin Teatret, Giorgio Barberio Corsetti, Alessio Boni e Marcello Prayer e altri importanti artisti come Simone Cristicchi, Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Francesco Niccolini.