Jean Vigo

Vita e opere del grande regista anarchico

Jean Vigo, morto ventinovenne di tisi nel 1934, nonostante l’esiguo numero di film e l’accanimento censorio di politici e produttori contro le sue pellicole, è tuttora uno dei miti della storia del cinema.

Da À propos de Nice, violento pamphlet sul mondo borghese, a Zero in condotta, poema di straordinaria libertà creativa sul mondo dell’Infanzia, fino a L’Atalante, canto all’amore e alle possibilità di una liberazione che, malgrado le costrizioni sociali, coinvolge tutte le età, l’opera di Vigo rappresenta un’eccezione nell’evoluzione delle avanguardie artistiche.

Sales Gómes, in questa biografia, ricostruisce con minuziosa precisione un appassionato ritratto del giovane regista, inserendolo nella storia politica e culturale della Francia del tempo, dall’esplosione anarchica alla Prima guerra mondiale, e la nascita delle avanguardie, alle origini del Fronte Popolare.

Ne risaltano l’attualità e la modernità di un’opera indimenticabile, che oltrepassa i limiti della storia del cinema.

A cura di Goffredo Fofi

P. E. Sales Gómes

(1916-1977), grazie al suo incessante lavoro critico, ha esercitato grande influenza nella nascita della corrente del Cinema Novo brasiliano (si ricordi la monografia Glauber Rocha) e, più in generale, nella diffusione e devoluzione dello studio del cinema in Brasile: fu infatti tra i fondatori del Primo Cinema Club di San Paolo, nucleo culturale che avrebbe in seguito dato origine alla Cinemateca Brasileira.

Nelle colonne del Supplemento letterario del quotidiano «O Estado de S. Paulo» si è inoltre occupato di avanguardie europee, cinema russo e Charlie Chaplin, divenendo nel tempo tra le più autorevoli voci della critica cinematografica in Sudamerica.

Goffredo Fofi

Nato a Gubbio nel 1937, si è occupato, tra Sud e Nord del Paese, di questioni pedagogiche e sociali.

Ha inoltre collaborato con molte riviste («Quaderni piacentini», «Ombre rosse», «Linea d’ombra», «Lo straniero», «Gli asini» e altre) animando la vita culturale italiana.

Malgrado la vastità delle sue pubblicazioni, la sua opera più apprezzata resta l’inchiesta su L’immigrazione meridionale a Torino (1963).

Tra i suoi libri di cinema, ricordiamo le monografie dedicate a Totò (in collaborazione con Franca Faldini, con la quale ha anche realizzato i tre grandi volumi di interviste su L’avventurosa storia del cinema italiano), a Marlon Brando, ad Alberto Sordi.