L’America di Elio De Capitani

Interpretare Roy Cohn, Richard Nixon, Willy Loman & Mr Berlusconi, infine Ahab

Disegnare i tratti essenziali dell’attore interprete oggi, cercare l’identità del teatro italiano nella dialettica fra tradizione e ricerca, mestiere e arte: queste le ragioni guida del percorso che dal passato, con naturalezza, sembra condurre a De Capitani.

Un viaggio che, a partire dalla fucina dell’Elfo, procede analizzando alcune interpretazioni cardine e le evoluzioni di una regia che scommette sull’attore: dal Berlusconi del Caimano di Moretti al commesso viaggiatore Willy Loman.

In mezzo, grandiose personificazioni del potere: Roy Cohn – l’avvocato anticomunista, che in Angels in America incarna il male – e il presidente Nixon, messo alle strette dal conduttore tv David Frost sullo scandalo Watergate.

E, infine, la follia di Ahab dai tratti umani e sovrumani: il volume, infatti, comprende un nuovo capitolo dedicato a Moby Dick alla prova di Orson Welles (2022).

Il rapporto di Elio De Capitani con l’America non poteva dirsi compiuto senza il grande romanzo di Melville e l’incontro con il genio teatrale di Welles.

Laura Mariani

Già docente dell’Università di Bologna, attualmente insegna a contratto Storia dell’Attore.

Ha pubblicato Il tempo delle attrici. Emancipazionismo e teatro in Italia fra Ottocento e Novecento (1991), Sarah Bernhardt, Colette e l’arte del travestimento (Il mulino. 1997; riedito da Cue Press nel 2016), L’attrice del cuore. Storia di Giacinta Pezzana attraverso le lettere (2005), Ermanna Montanari. Fare-disfare-rifare nel Teatro delle Albe (2012, 2016 e, nella traduzione inglese di T. H. Simpson, 2017), “Quelle dei pupi erano belle storie”. Vita nell’arte di Pina Patti Cuticchio (2014), Il teatro nel cinema. Tre film di Marco Martinelli e Ermanna Montanari (2021).

Ha curato con altri/altre volumi su Leo de Berardinis e Claudio Meldolesi. Ha vinto il Premio Sant’Anna di Stazzema per Quelle dell’idea. Storie di detenute politiche 1927-1948 (1982).