L’ottobre teatrale

1918-39

L’attività di Mejerchol’d nel periodo prerivoluzionario si divise tra i piccoli teatri sperimentali e i grandi teatri imperiali, dove diresse spettacoli celeberrimi. Aderì tra i primi alla rivoluzione del 1917, inaugurando la nuova linea di teatro politico suscitando ad ogni debutto polemiche furiose e difese appassionate.

La prima parte del volume raccoglie interventi politici e polemici dei primi anni dopo la rivoluzione, scritti sull’arte dell’attore, su formazione e compiti del regista, e, infine, sull’edificio teatrale e la sua nuova struttura nell’era dello spettacolo rivoluzionario.

Nella seconda parte sono raccolti i materiali sugli spettacoli più noti. Da questa serie di scritti, inediti in Occidente, viene fuori un’emozionante cronaca dal vivo: vent’anni di vita di un uomo leggendario nella storia del teatro europeo del Novecento.

A cura di Fausto Malcovati.

Vsevolod Ėmil’evič Mejerchol’d

Nato nel 1874 a Penza, esordisce come attore nella compagnia del Teatro d’Arte di Mosca.

Nel 1905, al Teatro D’Arte di Stanislavskij, organizza una nuova compagnia: nasce così l’importante periodo del Teatro Studio di Mosca.

Lavora poi stabilmente a Pietroburgo, fino allo scoppio della rivoluzione bolscevica.

A partire dal 1920, rivisita in chiave rivoluzionaria classici del teatro russo.

Negli anni Trenta, viene accusato di tendenze contrarie al realismo socialista e i suoi spettacoli vengono vietati.

Tacciato di estraneità e ostilità alla società sovietica, nel 1940 viene giustiziato tramite fucilazione.

Fausto Malcovati

È docente di Lingua e Letteratura Russa all’Università di Milano, traduttore e critico teatrale, e uno dei massimi esperti di teatro e cultura russa.

Oltre ad aver tradotto tutto il teatro di Čechov e ad aver lavorato sugli scritti teorici dei principali maestri della regia, quali Stanislavskij, Mejerchol’d e Vachtangov, si è occupato di simbolismo russo, in particolare nelle opere di Vjaceslav Ivanov e di Valerij Brjusov, e della narrativa russa della seconda metà dell’Ottocento, con monografie e saggi dedicati a Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj.

Nel 2016 vince il premio Ubu per il valore della sua ricerca.