La moglie

Anno 1942, in pochissimi mesi viene costruito in mezzo al deserto del New Mexico un laboratorio scientifico, e attorno a questo laboratorio abitazioni sempre più numerose per ospitare le famiglie degli scienziati che vi lavorano.

Nasce così una cittadina senza nome, non segnata sulle mappe, alla quale non è possibile accedere senza speciali permessi e dalla quale non è possibile uscire.

Non ci sono telefoni e tutto è presidiato e strettamente controllato dai militari dell’esercito americano.

Quello a cui stanno lavorando gli scienziati nel laboratorio è talmente segreto che viene fatto loro divieto di parlarne persino con le proprie mogli.

Il testo, intrecciando realtà e mito, si propone di dare voce a queste donne, che non hanno potuto scegliere il loro destino e che sono diventate a loro insaputa protagoniste di una delle vicende più drammatiche della Storia.

Vuole anche metterci in guardia rispetto al pericolo del non voler conoscere e il non voler vedere e di fronte al rischio di voler prolungare a vita l’età della fanciullezza, in cui sono altri a decidere per noi e in cui anche non scegliere diventa una scelta.

Liberamente ispirato a Laura Fermi, moglie del fisico Enrico.

Prefazione di Renato Gabrielli.

Cinzia Spanò

È attrice teatrale, diplomata all’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 1996.

Da allora ha lavorato in teatro con importanti registi fra i quali Antonio Latella, Massimo Castri, Damiano Michieletto, Francesco Frongia, Ferdinando Bruni, Carmelo Rifici, Massimo Navone, Beppe Navello, Sylvie Busnuel, Beppe Rosso, Lorenzo Loris.

Ha recitato al fianco di attori come Franca Nuti, Giancarlo Dettori, Lucilla Morlacchi, Ruggero Dondi, Umberto Ceriani, Franco Branciaroli, Elia Schilton, Laura Marinoni, Massimiliano Speziani, Fausto Russo Alesi, Marco Foschi, Paolo Pierobon.

Ha vinto il Premio Imola, il Premio Hystrio, il Premio Anteprima ed è stata finalista ai Premi Ubu per il teatro.

È stata conduttrice di trasmissioni televisive e radiofoniche.

È l’organizzatrice, oltre che una degli interpreti, dello spettacolo Il vicario di Rolf Hochhuth, il testo scandalo che affronta il silenzio della Chiesa durante le deportazioni ebraiche, portato in scena nel 2017 da Rosario Tedesco.

Ha curato l’adattamento teatrale dello spettacolo A nome tuo, tratto dall’omonimo romanzo di Mauro Covacich andato in scena nel 2013 con la regia di Roberto Recchia.

Il suo testo teatrale Marilyn, dedicato alla figura della Monroe, è andato in scena al Teatro Litta nel 2011 e al Teatro Franco Parenti nel 2013.

Lo spettacolo La moglie è prodotto dal Teatro dell’Elfo di Milano e ha debuttato nella primavera del 2017 con la regia di Rosario Tedesco.

Il testo ha vinto il Premio Donne e Teatro 2018.