La performance controversa

Tra vocazione rituale e vocazione teatrale

Quella di performance è una nozione certamente controversa e anche per questo motivo di inesauribili suggestioni esegetiche, compreso il rischio proprio della modalità pervasiva di un termine che ha allungato le sue spire in direzioni molteplici, rendendosi noto e, talora, contraddittorio o addirittura inviso proprio per effetto della sua esasperata fama.

A tal riguardo, pur riconoscendo la congerie complessa dei saperi implicati in tale fenomenologia, i due studiosi hanno preferito calibrare la loro attenzione su alcuni nodi teorici diversi e specifici, facendo riferimento prevalentemente all’orizzonte degli studi teatrali, intendendo conferire spessore ad uno strumento metodologico che può e deve essere certamente discusso, ma non eluso.

Dario Tomasello

Insegna Letteratura Italiana Contemporanea e Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Messina, dove coordina il Dams e ha fondato il Centro Internazionale di Studi sulla Performatività delle Arti (Universiteatrali).

Dirige per Editoria & Spettacolo la collana Faretesto, dedicata ad un repertorio di testi della drammaturgia italiana contemporanea.

È stato visiting professor alla Sorbonne Nouvelle - Paris 3 e ha tenuto conferenze in molti atenei e istituzioni italiane ed internazionali (fra cui: Nanterre - Paris 10; Columbia University; State University of New York; Istituto Italiano di Cultura di Chicago; Katholieke Universiteit Leuven; Gent University).

Il suo ultimo volume s’intitola: La drammaturgia italiana contemporanea. Da Pirandello al futuro (Carocci, 2016).

Piermario Vescovo

Insegna Storia del Teatro presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove coordina il dottorato di Storia delle Arti.

Si è occupato prevalentemente di drammaturgia italiana (anche curando edizioni critiche di testi), di teoria e storia della teoria teatrale, della memoria e dell’immaginazione del teatro e dei generi teatrali tra età tardoantica ed età moderna, e del rapporto tra letteratura e arti visive.