Le memorie di Ivan Karamazov

Per la terza volta nella sua carriera, Umberto Orsini affronta l'ultimo - e probabilmente più grande – romanzo di Fëdor Dostoevskij: I fratelli Karamazov.

Nel monologo scritto a quattro mani con il regista Luca Micheletti, l’attore si confronta con la complessità di Ivan Karamazov, libero pensatore che teorizza l’amoralità del mondo e spinge all’omicidio, forse consapevolmente, l’assassino del padre.

Colpevole e innocente insieme, Ivan torna a parlare, come una creatura smarrita che sente di non aver esaurito il proprio compito, e cerca di chiarire un’ultima volta le esatte dinamiche dei delitti e dei castighi, in un vero e proprio thriller psicologico e morale, un inedito viaggio nell’umana coscienza, una straziata e commovente confessione a tu per tu con se stesso e con i propri fantasmi.

Umberto Orsini

(Novara, 1934) Grande protagonista del teatro italiano dell'ultimo secolo, si forma all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica ed esordisce con le compagnie De Lullo-Falk-Valli-Guarnieri (1957), Morelli-Stoppa, Ferrati; con Gabriele Lavia lavora per anni al Teatro Eliseo di cui è a lungo direttore artistico (1982-97).

Interprete che di rado si è concesso ai classici, ha incarnato, sotto la guida tra gli altri di Visconti, Ronconi, Castri, antieroi del repertorio contemporaneo.

Al cinema debutta con Fellini (La dolce vita), il successo arriva con Visconti (La caduta degli dei, Ludwig), seguono molte collaborazioni scelte. Dopo decenni di grande teatro con enti pubblici e privati, nel 2012 fonda la Compagnia Umberto Orsini.

Luca Micheletti

(Brescia, 1985) Regista, attore e cantante lirico di fama internazionale, figlio d’arte da quattro generazioni, talento multiforme, Dottore di Ricerca in Italianistica, inizia la sua carriera nella prosa (Premio Ubu 2011, Premio Pirandello 2015).

Regista stabile della Compagnia teatrale I Guitti, dirige e interpreta decine di spettacoli per molti fra i più prestigiosi enti teatrali italiani; al cinema recita per Bellocchio e De Maria (Pagliacci; Italian Gangsters).

Folgorante il suo debutto all’opera come baritono, che lo porta nei più grandi teatri del mondo, dalla Scala di Milano al Covent Garden di Londra, da Tokyo a Sydney, sotto la guida di importanti direttori d’orchestra, tra cui, più volte, Riccardo Muti.

Dottore di Ricerca in Italianistica, traduttore e saggista, ha curato pubblicazioni su Vian, Koltès, Brecht, Ramuz, Kafka, Mann, Molière. Dà inoltre alle stampe il romanzo Tutta la felicità (2015) e la silloge drammatica Scenari di Belfort (2017).