Quaderni di regia e testi riveduti — Finale di partita

Nel 1967, a dieci anni dal debutto di Finale di partita al Royal Court Theatre di Londra, sotto la direzione di Roger Blin, Samuel Beckett decide di assumere in prima persona le redini della regia, portando in scena il testo allo Schiller Theater di Berlino, replicando tale esperienza, più tardi, nel 1980, ai Riverside Studios di Londra.

Questi due episodi divengono per Beckett le occasioni per ritornare sul testo di Finale di partita e rinnovarne molti punti alla luce della messa in scena: attraverso i suoi quaderni di regia, qui tradotti e pubblicati per la prima volta in Italia, emerge infatti un minuzioso lavoro di cesellatura che restituisce agli occhi del lettore il processo creativo di Beckett e la sua visione della regia teatrale.

Il volume comprende la versione ‘finale’ del testo di Finale di partita, riveduto e approvato da Beckett, e i quaderni di regia, integralmente riprodotti in copia anastatica.

Edizione critica di Stanley E. Gontarski

A cura di Luca Scarlini

Samuel Beckett

(1906-89) Scrittore, traduttore, drammaturgo e poeta in lingua francese e inglese.

Fu amico e allievo di James Joyce.

Insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1969, è una figura rivoluzionaria del teatro e del pensiero europeo del ventesimo secolo.

La sua vasta produzione include La Trilogia – Molloy, Malone muore, L’innominabile (1951-53); opere teatrali come Aspettando Godot (1952), Finale di partita (1957), Non io (1972), L’ultimo nastro di Krapp (1958), Giorni felici (1963); opere radiofoniche come Ceneri (1958) e Cascando (1961); opere televisive come Eh Joe (1966) e Quad I+II (1981); per il cinema, realizza la sceneggiatura di Film (1965) con Buster Keaton.