Romanzo teatrale

Le memorie di un defunto

Perfida parodia del mondo teatrale russo, in particolare del Teatro d’Arte di Mosca, il romanzo, rimasto di fatto incompiuto per volere dello stesso autore, ha tra i protagonisti il grande regista e teorico di teatro Konstantin Stanislavskij – di cui lo stesso Bulgakov fu collaboratore – nelle inediti vesti di eroe comico. 

Tuttavia, Romanzo teatrale non va inteso come mera e scherzosa vendetta letteraria verso il vecchio maestro: al centro della narrazione vi è infatti il mondo teatrale, rappresentato, dal punto di vista del protagonista Maksudov alter ego dell’autore, non solo quale luogo fisico e creativo e galassia di eccentriche personalità, ma anche secondo una prospettiva più generale di satira sociale. 

Ne esce un esilarante ritratto della «teatralizzazione della vita moscovita» durante lo spietato regime staliniano.

A cura di Milli Martinelli

Michail Bulgakov

Scrittore e drammaturgo, è universalmente conosciuto per il romanzo Il maestro e Margherita, capolavoro della letteratura del Novecento. Nato a Kiev nel 1891, giunge a Mosca nel 1921, dove inizia a frequentare i circoli letterari della città e a scrivere il romanzo La guardia bianca, di cui, nel 1925, ne adatterà una fortunata versione teatrale. 

Interessato al mondo del teatro, inizia un faticoso rapporto di collaborazione con il Teatro d’Arte.

Tuttavia, è con la censura sovietica che i rapporti si riveleranno davvero conflittuali: la pubblicazione di capolavori quali Il maestro e Margherita, Cuore di cane e La corsa, spesso autentiche satire del regime, venne sempre respinta e soltanto nel 1961, oltre vent’anni dalla morte avvenuta nel 1940, le opere di Bulgakov iniziarono a circolare, incoronandolo come uno dei più importanti scrittori del secolo.