Ruan Lingyu

La diva di Shanghai anni Trenta

Negli anni Trenta Shanghai divenne sede di una ‘Hollywood cinese’, in cui furono proprio le attrici a farsi notare, dapprima con ruoli minori fino ad affermarsi autentiche dive: il loro successo e la loro influenza contribuì a ridisegnare l’immagine della Cina.

Ruan Lingyu fu uno dei volti più rappresentativi di quegli anni: diventata fin da subito un’icona di stile e testimonial di importanti marchi per la cosmesi, la sua recitazione estremamente moderna le consentì di dare corpo sul grande schermo a molteplici protagoniste, spesso donne in lotta per l’affermazione dei diritti individuali e l’emancipazione femminile, rimanendo, infine, lei stessa coinvolta in uno dei primi scandali mediatici cinesi. 

Questo studio approfondisce la sua performance attoriale, focalizzandosi sullo stile recitativo e l’analisi dei personaggi, riflettendo inoltre sulla questione di genere e sui fenomeni di divismo durante l’epoca d’oro della produzione cinese, prima dell’avvento del maoismo.

Cristina Colet

È Dottore di Ricerca in studi Euroasiatici con specializzazione in cinema, collabora con il Crad (Centro ricerche attore e divismo), e con le riviste «La Valle dell’Eden» e «Aiace Torino».

Si occupa in particolare di fenomeni quali l’attore, il divismo e la celebrità, oltre che di questioni legate all’identità nazionale e di genere.

Per Bruno Mondadori Editore, nella collana «Cultura, moda e società» diretta da Federica Muzzarelli, ha pubblicato il volume La signora di Shanghai. Le icone di stile nella moda e nel cinema cinese (2018).