Teatro

Carne selvatica
Anime tatuate
Buco nero
Euroalieno
Hotel Europa
Il demone di Debar Maalo
Odisseo

Per la prima volta in Italia i testi del più grande drammaturgo macedone. 

Una raccolta che vuole rappresentare non solo un compendio artistico dei lavori di un autentico maestro della drammaturgia contemporanea, purtroppo poco conosciuto nel panorama italiano, ma anche un ritratto, spesso grottesco e tragicomico, del contraddittorio mondo balcanico alla ricerca di una identità nel pieno della transizione post-comunista.

Tra spiazzanti riletture della storia antica e crudi racconti del frammentario scenario slavo, Stefanovski traccia, con le sue opere, un’indimenticabile galleria di aneddoti, personaggi e storie capaci di penetrare nel cuore del lettore.

A cura di Ana Stefanovska
Prefazione di Paolo Magelli

Goran Stefanovski

Nato a Bitola nel 1952 e scomparso ad Ashford (Regno Unito) nel 2018, è stato un drammaturgo, sceneggiatore, saggista e docente universitario, oltre che tra i più importanti intellettuali macedoni. Membro dell’Accademia macedone delle Arti e delle Scienze, ha fatto parte del Parlamento Culturale Europeo. Il suo testo Carne selvatica (1979) gli è valso nel 1980 il premio Sterijino Pozorje Theatre Festival, come migliore drammaturgia jugoslava dell’anno. Durante la sua incessante attività artistica ha scritto ventitré opere teatrali tra cui si ricordano: Hi-Fi (1982), Anime tatuate (1985), Buco nero (1987), Long play (1988), Bacchanalia (1996), Casabalkan (1996), Hotel Europa (2000), Il demone di Debar Maalo (2006), Odisseo (2012). È vincitore di numerosi premi, tra cui il più alto riconoscimento nazionale, il Premio 11 ottobre e il premio alla carriera per la drammaturgia del Festival Intenazionale del Teatro Sterijino Pozorje.