Gramsci a Turi

In Gramsci a Turi, Antonio Tarantino racconta il calvario di Gramsci, processato dal regime fascista perché fedele «a un’ispirazione, a un’idea d’uomo, a una storia, tutta da inventare, da far esistere».

La ricostruzione dei terribili momenti della prigionia a Turi è affidata quasi esclusivamente alle parole dei trenta personaggi che popolano il testo: gente comune, personalità della sinistra italiana, esponenti del regime.

Attraverso le loro voci, sembra colmarsi quel vuoto emerso tra il resto del mondo e Antonio Gramsci, protagonista solitario che «non c’è mai o quasi mai, e quando c’è ha un modo assente di esserci».

Prefazione di Elvira Frosini e Daniele Timpano.

Antonio Tarantino

Nato a Bolzano nel 1938, si trasferisce in giovane età a Torino.

Fino agli anni Novanta lavora come artista figurativo e approda nel mondo teatrale solo dopo i cinquant’anni, quando nel 1993 vince il premio Riccione per il Teatro con Stabat Mater e La passione secondo Giovanni.

Tra le altre pubblicazioni per il teatro uscite per Cue Press si ricorda: Giuseppe Verdi a Napoli (Cue Press, 2017), Materiali per una tragedia tedesca (prima ed. Ubulibri, 2000, riedito da Cue Press, 2016), Gramsci a Turi (Ubulibri, 2009, riedito da Cue Press, 2021), il postumo Barabba (2021), Dittico Arabo (2021) e Dittico Italiano (2022).