Lingua madre Mameloschn

Solo una madre è capace di ucciderti in ogni momento con una mezza frase.

Tre donne, tre generazioni: una madre, una figlia, una nonna si confrontano, si parlano, si svelano segreti, dominate da quel non detto, o detto altrove, che segna e decide un rapporto madre-figlia.

La dimensione è insieme quotidiana e virtuale, quella in cui avviene questa rappresentazione di una famiglia tutta femminile, come qualcosa che ci si porta dietro, come una tartaruga con il suo carapace, che ci segue ovunque, che quasi ci perseguita e da cui non si sfugge, nemmeno a migliaia di chilometri di distanza.

Un dialogo intimo e politico, una ricerca della verità, delle origini, dell’identità.

Sasha Marianna Salzmann

È una scrittrice freelance che vive tra Berlino e Istanbul. È nata nel 1985 a Volgograd ed è cresciuta a Mosca.

Nel 1995 è emigrata in Germania, dove ha compiuto gli studi di Lettere, Teatro e Media presso l’Università di Hildesheim, prima di intraprendere il corso Szenisches Schreiben (scrittura scenica) all’Università delle Arti di Berlino nel 2008; successivamente impegnata come assistente alla regia e assistente alla drammaturgia presso lo Schauspiel Hannover e il Theaterhaus Jena.

Le sue poesie, i suoi saggi e le sue brevi scritture per il teatro sono state pubblicate su diverse riviste.

È co-fondatrice della rivista culturale e sociale «freitext».

La sua prima opera teatrale, Weißbrotmusik, ha vinto il Wiener Wortstaetten Prize 2009 e l’Ikarus 2012 ed è stata rappresentata in diversi festival.

Nel gennaio 2012, ha ricevuto il Kleist Prize per Giovani Drammaturghi per la sua opera Muttermale Fenster Blau.

Nel 2013 il suo Muttersprache Mameloschn è stato nominato come miglior testo dell’anno per il Mülheimer Audience Award.

Dalla stagione 2014-15, Marianna Salzmann è autrice in residenza presso il Teatro di Berlino Maxim Gorki, dove è direttrice dello Studio Я.