Il mondo nel corpo dell’attore

Ilaria Angelone, «Hystrio», luglio-settembre 2018.

Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola, registi e performer, rivelano la dote preziosa di saper raccontare le pratiche del proprio lavoro e il loro senso. Stracci della memoria è un progetto internazionale di ricerca e formazione nelle arti performative nato insieme alla compagnia Instabili Vaganti nel 2006, «trasfigurando in modo creativo la precarietà» di un mestiere sempre in bilico tra arte, artigianato ed economia.

Studiare, lavorare in dialogo con il mondo, per immaginarne altri possibili, se non per cambiare l’esistente attraverso l’arte più sociale che ci sia – il teatro – erano motori delle scelte dei due artisti. Da questo nasce il progetto che è insieme produzione artistica (la Trilogia della memoria), percorso formativo, viaggio nel tempo e nello spazio, in costante dialogo con le molte culture del mondo che ne han fatto parte. Se il tema del viaggio è noto anche ai nostri lettori, per i quali da tempo Nicola Pianzola racconta dal Cile, dall’India, dal Messico, il volume raccoglie il percorso del progetto Stracci della memoria, riportando preziose testimonianze del suo nascere, evolversi, del suo essere in progress. Nella prima parte prendono forma le tre fasi della Trilogia della memoriaLa memoria del corpo, Il canto dell’assenza e Il Rito – in cui chiari si svelano i fondamenti di una pratica artistica e pedagogica che ha in Grotowski e nel Bauhaus i maestri e che converge, nell’ultima parte del volume, nel racconto delle sessioni internazionali del progetto formativo, con escursioni in India, Messico, Italia, Corea, Tunisia, Cina.

Un discorso sul metodo di ricerca, radicato nelle azioni fisiche, nel corpo dell’attore, nella potenza ispiratrice degli spazi. Un mondo intero di culture, inscritte nei corpi dei performer, emerge dai racconti di Nicola e Anna. Bellissimi, nella loro frammentaria complessità, i brani dei diari di lavoro conservati in circa dieci anni di viaggio. Completano il volume un essenziale repertorio fotografico e una cronologia delle fasi di un progetto che, dopo oltre dieci anni, non ha ancora esaurito la sua forza vitale.