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Esposito: teatro per voci assolute
7 Agosto 2025

Esposito: teatro per voci assolute

Marco Ciriello, «Il Mattino»

Avere una voce è difficilissimo, essere memorabile e non scadere nei memorabilia è ancora più complicato soprattutto scrivendo, per questo Igor Esposito, drammaturgo e poeta, può sentirsi affrancato dalla massa.

La prova è la lateralità del suo teatro che discende dal classico per farsi postmoderno, che approfitta della Storia per diventare ri-Storia per voci assolute come accade per il suo Caravaggio. Che è sempre Caravaggio solo un po’ più in là in una storia non storia, in una vicenda non vicenda, credibile come la vita reale di Caravaggio.

Una piccola parte dei suoi testi da recitare viene ora raccolta in Teatro (Cue Press) come esempio di un lungo percorso di ricerche e ritrovamenti. Una relazione archeologica dopo venti anni e fischia di scavi teatrali.

La scrittura di Esposito è piena di echi, una polifonia che cerca l’accordo con la realtà scavalcando i tempi, fino a sospendersi sulla pagina e sul palco. È figlio della lezione di Harold Pinter il teatro di Esposito che cerca il nodo tra autore e personaggio, l’assolutismo di un nodo amoroso che è riuscita o morte. Un tremendismo letterario che richiede sforzo e adesione, perché nasce da un grande dispendio di vita. In più Esposito è napoletano, ma non recita la parte dell’artista napoletano e questa è la sua forza: nutrirsi di una cultura teatrale enorme senza illustrarsi.

Cover teatro esposito 13

Carta: 19,99